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HELLRADISE _ TBN PER ALMENO NEVICASSE

Dal lavoro di curatela di progetti legati al territorio per Centrale Fies di Virginia Sommadossi e Elisa Di Liberato, nasce l’idea di una capsule collection di 25 maglioni dedicati al TRENTINO. Un modo per parlare al e del territorio, un progetto tanto complesso e articolato quanto semplice ed esplosivo nella sua forma finale. “Culture is a tool” è il nostro motto, e dunque:

insieme a Francesca Sarteanesi col progetto artistico/brand Almeno Nevicasse e ai percorsi di redesign thinking di Mafe De Baggis sono state create ad hoc delle mappe concettuali sintetizzate poi in alcune frasi: stereotipi, fatti che ci hanno segnato, necessità. Nella nuova collezione 2019/2020 di Almeno Nevicasse non manca nulla! Torbole battuta dai venti sul Lago di Garda, Moena e i suoi boschi colpiti dalla tempesta Vaia nel 2018, Trento come città di montagna, Madonna di Campiglio come icona degli immaginari turistici invernali dagli anni 90 ad oggi, San Giovanni di Fassa con la lingua ladina.

Partner fondamentali del progetto, i 5 negozi che hanno accolto la sfida esponendoli e curandone la diffusione. Interamente composta da pezzi unici, questa capsule è frutto di un lavoro di redesign thinking territoriale: per arrivare alle frasi su ogni pezzo i ragazzi e le ragazze di HELLRADISE hanno attraversato tematiche, criticità, visioni legate e ispirate dal territorio trentino.

LEGGI GLI ARTICOLI SU ATP-Diary, Exibart, Franzmagazine.

SèN JEAN DE FASCIA

(partner Museo Ladin de Fascia)

Fiori che risuonano insieme agli animali, animali che risuonano insieme al loro ambiente, venti gelati e inviti alle alleanze con le streghe. I 5 maglioni della capsule collection dedicata alla lingua ladina sono stati pensati per dischiudere un potere antico di connessione con le altre creature.

TRENTO

(partner Nove Alfieri)

Città di montagna. Suona come un ossimoro eppure Trento è a tutti gli effetti una città in territorio montano. Abitarla significa scendere a patti con l’abbraccio sempiterno dei monti ed essere reattivi quando nella conversazione tra locali e forestieri (di passaggio o stanziali) si insinua lo stereotipo. Dai tormentoni dell’infanzia alle frasi da cartolina, da improbabili cocktail a giochi linguistici fortemente evocativi, Trento gioca con la propria anima per disancorarsi con ironia e ridisegnarsi agli occhi di chi la vive da vicino e lontano. Anche attraverso gli stereotipi di chi ci vede da fuori (Hey, ma tu sei Heidi?!).

TORBOLE

(partner Coast to Coast)

Sulle rive del Lago di Garda, Torbole è una città d’estate e una città d’inverno. Dal troppo pieno al (solo in apparenza) niente. Dall’immaginario californiano alle romantiche malinconie della superficie specchiata di dicembre. In questo andirivieni stagionale tra opposte immagini e sentimenti, l’unica costante sono i venti: invisibili e vivi, accompagnano senza sosta la vita di chi vive in questo luogo e lo attraversa. Lasciando un segno (che muove sempre…)

MOENA

(partner Sport Eccher)

Moena è una delle località del Trentino più colpite dalla tempesta Vaia del 2018. Così come la Magnifica Comunità di Fiemme anche la Val di Fassa ha da secoli un complesso rapporto di interdipendenza con il bosco. La caduta degli alberi rappresenta tutt’oggi una ferita dalle molteplici implicazioni personali e collettive. Ha spalancato il cielo lì dove la luce da decenni penetrava solo di taglio ma anche numerose domande che rappresentano un punto di svolta nel nostro modo di pensare - e pensarci - in relazione al resto del sistema vivente. La capsule collection dedicata a Moena e a Vaia, è pensata come una haiku in 5 frammenti ricombinabili per porre l’accento ogni volta sull’emozione che domina sulle altre, in un preciso istante.

Madonna di Campiglio

(partner Cantiere 18)

Nell’immaginario collettivo, Madonna di Campiglio è la meta invernale iconica degli anni ‘80 e ‘90 dall’offerta lussuosa e il lifestyle di immaginari milanesi di feste notturne ed eccessi. Cosa resta di questo immaginario? Qualcosa resiste, qualcos’altro diventa un’emozionante tuffo in un passato recente da raccontare ai millennial, qualcos’altro ancora diventa lo scarto per guardare questo luogo nel suo modo di essere oggi: una parte meravigliosa di quella montagna che dobbiamo imparare a curare con nuova sensibilità. Ma senza dimenticare l’autoironia.